Pegno rotativo, nella legge cura Italia il modello Sardegna messo a punto da Consorzio e abi. Palitta: ottimo strumento per il rilancio di DOP e IGP, con il Pecorino Romano operazioni per oltre 35 milioni all’anno

Salvatore Palitta, presidente Consorzio Pecorino Romano-1.jpgMacomer, 15 maggio 2020 - La Sardegna modello nazionale per il rilancio  di Dop e Igp nella fase 2 della pandemia. Nella Legge di conversione del Decreto Cura Italia è entrato infatti il Pegno Rotativo in soccorso delle imprese agroalimentari: uno strumento messo a punto per la prima volta nell’Isola ad aprile 2017 dal Consorzio di tutela del Pecorino Romano con Abi e Regione. E proprio quel modello è stato replicato nella Legge nazionale (all’interno del comma2, articolo 78) a beneficio di una serie di prodotti che potranno usufruirne in tutta Italia, per far fronte e superare il difficile momento economico causato dal Covid19. Il meccanismo è semplice: le Banche accettano la merce come garanzia per l’erogazione di un credito, e allo stesso tempo questo “deposito” consente l’immissione scaglionata del prodotto sul mercato, in modo da assicurare equilibrio all’intera filiera.
 
IN SARDEGNA OPERAZIONI DA OLTRE 35 MILIONI ALL’ANNO - “Ci fa molto piacere che il pegno rotativo, da noi messo a punto già 3 anni fa con Abi e messo subito in atto con il Banco di Sardegna,  sia stato inserito nella Legge Cura Italia e siamo sicuri che sarà utile per ripartire a tutte le Dop, le Igp e i prodotti a cui è destinato”, dice il presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano, Salvatore Palitta. “E’ uno strumento che funziona: per il pecorino romano ha finora permesso di concludere operazioni per circa 35-37 milioni all’anno, consentendo anche alle aziende di trasformazione del latte ovino con qualche difficoltà di accedere ai prestiti bancari e di gestire e programmare le vendite in modo più sereno. In pratica, si stabilizza l’offerta, e l’equilibrio che ne deriva avvantaggia tutti gli attori della filiera, a cominciare dai pastori”.  

BANDO NAZIONALE INDIGENTI, A GIUGNO PRIME CONSEGNE - Palitta sottolinea poi la necessità di continuare a utilizzare il Bando indigenti nazionale che, oltre ad avere una forte valenza sociale e assistenziale nei confronti delle fasce più deboli, assicura un riequilibrio per le Dop nell’eventuale calo di consumi che potrebbe verificarsi nei prossimi mesi. “Il bando indigenti da 14 milioni previsto dal decreto emergenze è stato assegnato, e già a inizio giugno inizieranno le operazioni di consegna. Hanno aderito tutti i nostri produttori, nello spirito del decreto, ossia coinvolgere l'intero mondo della produzione e in particolare il ristoro della filiera primaria. Anche questo è un ottimo strumento per noi, perché da subito interviene a riequilibrare le eventuali maggiori produzioni”, spiega Palitta.

ORA URGE L’INTERVENTO DELLA REGIONE – Indispensabile, e in questo momento urgente, dice Palitta, anche l’intervento della Regione Sardegna, con un bando regionale indigenti per sostenere la produzione di pecorino fresco da tavola, letteralmente crollata. “In questo modo si sostiene la ripresa della produzione del fresco e dunque si soccorrono i piccoli produttori, si aiutano le famiglie bisognose e si crea un meccanismo virtuoso che, grazie all’impiego del latte in modo differenziato, assicura equilibrio al mercato”. 

IL FUTURO POST COVID: SERVE AGGREGAZIONE DELL’OFFERTA –  “In questo momento è indispensabile  rafforzare il sistema impresa, che affronterà un mercato che non è più quello  conosciuto finora. Dobbiamo essere forti – spiega Palitta - creare un’aggregazione dell’offerta per poter entrare e farci valere in un sistema internazionale dove ogni Paese tenderà a proteggere e valorizzare il consumo di prodotti interni per riprendersi dagli effetti di questa crisi terribile”. 
 

© 2019 Consorzio per la tutela de Pecorino Romano | Tutti i diritti riservati | P.iva 00958190910

Credits Studio Web